La geografia non è mai stata la mia materia preferita. Devo dirlo. Per carità, conoscere la capitale degli Stati, quante province ci sono in Piemonte, con chi confina il Molise, ha indubbiamente la sua utilità. Se ti trovi sperso negli Appennini, è importante saperlo. Almeno credo. Lì dove proprio non mi capacitavo era quando dovevo imparare “le principali risorse economiche” di un paese. Erano tutte uguali. Sempre le stesse. Allevamento, agricoltura e turismo. Ovunque. Ma in effetti…Ogni posto, anche il più piccolo e dimenticato del pianeta, se non di tutte e tre, ma di una delle tre, dovrà campare!?! Che senso aveva scriverle ogni volta!?! Infatti, quando non ero preparatissima ma venivo interrogata ed arrivava l’argomento “risorse economiche”, facevo tris. E puntualmente andava bene. Ti credo…
Il titolo del post conferma che di geografia non c’ho mai capito niente. Ma non fino a questo punto. So bene che Mosca si trova molto più lontano di Capri. Ma c’è qualcosa in grado di avvicinare due posti lontani come questi: la cucina. Detta così sembrerebbe che non abbiano niente in comune. Ma mentre Capri è fiera ed orgogliosa della sua cucina e delle sue specialità, a Mosca si mangia e si cucina ciò che si è mangiato a Capri. (Difficile che a Capri succeda il contrario). Magari nella vacanza dell’estate scorsa. Passeggiando per le vie del centro o seduti al tavolino di un bar in piazzetta. Lì probabilmente avranno ordinato una caprese (rif. torta). E poi? E poi torno a Mosca con il groppone in gola che non mangerò per lungo tempo una bontà come quella. E che faccio? Un corso accelerato di italiano per imparare le ricette locali. Oppure no. Conosco un italiano, magari di Capri, il cui bisnonno-prozio-nonno-padre aveva una pasticceria storica sull’isola e ha una ricetta supersegreta che però mi confida. Esatto. Proprio questo. Così, una blogger di Mosca, ha postato una ricetta di una caprese (sempre torta) dicendo che era la migliore che avesse mai mangiato, ancora più buona di quella mangiata a Capri. Troppo curiosa, l’ho fatta. E aveva ragione! Non lo avrei mai immaginato. Vorrei suggerire che oltre all’agricoltura, all’allevamento e al turismo, a Mosca ora hanno anche un’altra risorsa economica: la caprese.
- 200 G DI MANDORLE
- 2 CUCCHIAI DI CACAO AMARO
- 200 G DI CIOCCOLATO FONDENTE
- 200 G DI ZUCCHERO SEMOLATO FINE (meglio ancora zucchero a velo)
- 200 G DI BURRO
- 1 CUCCHIAIO COLMO DI FECOLA DI PATATE
- 5 UOVA (tuorli ed albumi separati)
- 1 CUCCHIAIO DI RUM
- Trita finemente le mandorle con il cacao. Fondi il burro in un pentolino oppure al microonde e aggiungi il cioccolato precedentemente spezzettato. Amalgama bene. Monta i tuorli con lo zucchero. Quando saranno ben montati, aggiungi il cucchiaio di rum. Aggiungi la salsa al cioccolato, il cacao con le mandorle, la fecola e mescola bene. Monta gli albumi a neve ferma in una ciotola a parte. Aggiungi delicatamente gli albumi al composto e mescola dal basso verso l'alto. Cuoci in forno a 170°C per 45-50 minuti.