Pizza di bietole

Gocce di pioggia sul verde dei prati

Sciarpe di lana, guantoni felpati

più che il sapore il colore del tè

ecco le cose che piacciono a me.

E potrei continuare. Sarei capace di cantare tutto il musical. “Tutti insieme appassionatamente” è quel film che, visto e rivisto, continueresti a vedere ogni volta che viene trasmesso. Anche se hai l’originale, la versione italiana, quella tradotta, quella con i sottotitoli. Non importa. Se lo fanno in tv non puoi non vederlo. Manifesti titubanza se devi uscire. E metti piede fuori di casa solo perché lo stai registrando, diciamolo. “Le cose che piacciono a me” è uno dei pezzi di punta. Dopo “quindici anni quasi sedici” che credo di aver cantato fino ai ventotto, cambiando ogni anno la mia età corrente. Se dovessi riscrivere io quel brano, cosa metterei? Vediamo…

Il mare agitato del pomeriggio

Quando fa freddo ed è tutto grigio

Una fonte d’acqua che ti disseta

Ah! Dimenticavo! La pizza di bieta!

Non avrò avuto la stessa interpretazione poetica di Julie Andrews, ma vi posso assicurare che la poesia sta tutta nella pizza! Ricetta tipica di mia madre, ennesima ricetta le cui dosi erano ignote fino a pochi giorni fa. Momento in cui mi sono ostinata nel volerla rifare per bene. Ed ho appuntato dosi e procedimenti, scongiuri ed incroci. Ho riportato pedissequamente la ricetta così come l’ho vista interpretare. Non chiedetemi il perché di alcuni passaggi (ad esempio, l’aggiunta del lievito senza aspettare i tempi di lievitazione). Non li ho capiti nemmeno io. La verità è che non li sa nemmeno mia mamma. Ma se non eseguiti, non portano lo stesso risultato. E’ una specie di brisè all’olio. Farcita di bieta ripassata in padella. Sapori semplici. Gusti di casa. Le cose che piacciono a me.